Perché crescono più sereni facendo musica
- Luca Schettini (art. orig. Cristiana Gamba -
- 20 set 2015
- Tempo di lettura: 2 min

Una ricerca dimostra che imparare a suonare fin dall' infanzia non solo sviluppa l' intelligenza, ma migliora anche la disponibilità verso gli altri.
Nel 1997 un gruppo di psicologi ricercatori dell' Università della California, a Irvine, avevano segnalato il ruolo positivo che la musica classica ha per lo sviluppo dell' intelligenza e come a 5-6 mesi di età si sia già ricettivi al ritmo, alla struttura e alle cadenze musicali. Raccomandavano, perciò, di coinvolgere presto i bambini in attività musicali. Uno studio scientifico tedesco mostra come una buona educazione musicale negli anni delle elementari renda i bambini non soltanto più intelligenti, ma anche più socievoli e collaborativi.
«I bambini che studiano e fanno musica - spiega il pedagogista musicale Hans Bastian, responsabile della ricerca - riescono a concentrarsi meglio dei bambini che non suonano alcuno strumento; hanno anche una resa superiore in matematica, in geometria e in lingua, nonostante siano più impegnati degli altri alunni in termini di tempo, poiché devono fare esercizio e suonare in gruppo». Lo studio tedesco ha coinvolto, dal 1992 al 1998, scuole a indirizzo musicale e scuole con la tradizionale lezione di musica. Sono stati raccolti e analizzati statisticamente oltre un milione di dati su un totale di 170 alunni tra i 6 e i 12 anni. I risultati dello studio sono tutti a favore di un' educazione musicale di qualità: con «spazi gioco» musicali, insegnanti competenti e musica di buon livello.
Ma perché accade tutto questo? Vediamolo insieme.
Effetto transfert
La nostra mente non è fatta a compartimenti stagni; ciò che i bambini imparano conoscendo la musica e facendola si trasferisce ad altri ambiti cognitivi. Grazie alla musica si avevano prestazioni superiori in una serie di abilità, ossia: stabilire rapporti, riconoscere regole, concentrarsi, fare ragionamenti logici, fare analisi a livello visivo-manuale, sviluppare la creatività e la flessibilità del pensiero. Tutte doti che si «riversano» in altri settori, coinvolgendo vari aspetti della personalità del bambino.
Intelligenza emozionale
Fare musica in gruppo favorisce lo sviluppo dell' intelligenza, in particolare di quella «emozionale», che è fondamentale per i rapporti umani, di lavoro e per
l' equilibrio personale. Questo aspetto dell' intelligenza nasce da più doti: conoscere i propri sentimenti e le proprie capacità, sviluppare l' introspezione; saper gestire i propri sentimenti in modo da evitare che paure di qualsiasi genere compromettano la qualità delle decisioni; sapersi motivare; essere capaci di qualche rinuncia in vista di un obiettivo; saper collaborare con gli altri.
Spirito collaborativo
Indicativi sono stati anche i risultati dei test sociali. I bambini delle scuole musicali sono più collaborativi di quelli delle scuole tradizionali e il numero degli alunni marginali oppure «esclusi» è nettamente inferiore. Anche le violenze tra bambini sono minori e non è difficile comprenderne il motivo: «Facendo musica attivamente si può imparare a relativizzare la propria posizione, a darsi davvero da fare per un buon risultato del lavoro di gruppo - spiega Hans Bastian, autore della ricerca -. Al primo posto c' è la preoccupazione di creare qualcosa insieme, di imparare l' uno dall' altro, di andare l' uno verso l' altro, di essere lì l' uno per l' altro» aggiunge l' esperto.
Cristiana Gamba (15 ottobre 2000) - Corriere Salute
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